Alla scoperta di San Mamiliano
Oggi sono andato a vedere San Mamiliano, un insediamento fortificato intatto e perfettamente restaurato. É ancora riconoscibile buona parte della cinta muraria con la porta di accesso e alcune torri, la chiesa di S. Biagio e il mastio della rocca.
San Mamiliano è un castello medievale fondato per difendere il territorio dalle incursioni saracene (IX sec).
Legenda vuole che qui i templari avessero un avamposto e che difendessero questo castello.
Divenne parte del sistema difensivo di S. Pietro in Valle e fu più volte conteso tra Ferentillo e Spoleto.
Di fatto queste zone ora periferiche erano un tempo attraversate da vie di comunicazione per Spoleto ed erano circondate da miniere di ferro.
Contenuti in breve
INFORMAZIONI
- Pannelli turistici
- acqua potabile
ACCESSIBILITÀ
COORDINATE
SENTIERI
PUNTI DI INTERESSE
- A – Porta di Ingresso
- B – Piazza con pozzo e colonna del saraceno
- C – Chiesa di S. Biagio
- D – Mastio – Campanile
- E – Borgo fuori porta
- F – Strada per il convento di S. Giovanni
- G – Parcheggio di arrivo.
In questa immagine sono segnate le mura perimetrali ad oggi esistenti.
Le mura e le vie interne
Entrano dalla porta principale un’unica via si snoda tra e sotto le case di San Mamiliano arrivando alla chiesa, nella parte più alta del castello.
Qui, sotto grandi archi di fondazione, si può ancora vedere il selciato originale con ciottoli levigati di fiume.
Mi hanno raccontato che le case qui come in altri paesi della zona hanno l’ingresso al secondo piano per motivi difensivi.
Infatti le scale o i ponti per raggiugnere gli ingressi erano anticamente in legno e potevano essere ritirati facilmente in caso di assedio, come estremo tentativo di difesa.
San Biagio
S. Biagio è una bella chiesa con l’abside chiaramente costruito dentro la torre del castello così come il campaniel non è altro che la torre più alta della rocca.
Il dipinto di Jacopo Siculo venne restaurato alcuni anni fa, per questo motivo ne fu deciso il trasporto a Spoleto.
Difatti impedito da una signora del paese che con tenacia impose che i lavori di restauro fossero effettuati all’interno della chiesa.
Temendo, come purtroppo è successo troppo spesso, che la pala d’altare non tornasse più a casa.
Piazza Jacopo Siculo
Girando per i vicoli non perdetevi questa piazzetta, nella metà superiore del paese.
Sotto ad un arcone ci sono i resti di una fontana e nel pozzo, al centro della piazza, un basamento scolpito con una colonna che porta le insegne di Ferentillo da cui pende la testa di un moro!
Chiaro segno di resistenza e lotta contro le invasioni saracene.
Convento S. Giovanni
Lasciandosi alle spalle l’abside della chiesa e andando lungo la strada in salita, si raggiunge una casetta abbandonata (sulla sinistra) in prossimità di una curva a destra. Seguire il sentiero nel bosco che da lì ci porta al convento.
Di quest’ultimo, nato inizialmente come eremo, rimangono poche tracce tra cui la chiesa e alcuni muri perimetrali; nascosto sotto gli alberi c’è anche un un pozzo non recintato.
Marcello
FONTI
- Sperandio B. Gentili L. Pacifici E. Luigi Fausti I Castelli e le Ville dell’Antico Contado e Distretto della Città di Spoleto
- Toscano B., Giacché L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
- Ansano Fabbi Guida della Valnerina
Un grazie agli abitanti di S. Mamiliano che mi hanno permesso di visitare l’interno della chiesa e raccontato alcune storie del paese.